Brescia, 5 maggio 2010
All’inizio del 1996 il Maestro Chico Terto (che già insegnava il Tango a Bergamo da qualche anno) viene invitato per un primo stage a Brescia, per la precisione a Borgosatollo. Tra i partecipanti sono presenti anche la futura coordinatrice de Los chicos del Tango e un paio di persone che contribuiranno alla formazione di quel gruppo. Da quel momento Chico verrà da Parigi ogni due mesi, inizialmente presso la scuola di Lady Lidia, dove prenderanno il via, nel 1999, anche corsi settimanali tenuti da Patrizia Bellon di Bergamo, collaboratrice di Chico. Lì nacque l’interesse per il tango di diversi attuali insegnanti. Chico e Patrizia continueranno negli anni successivi (presso varie sedi) a formare il nucleo ‘storico’ dei tangueros bresciani. Dei loro allievi molti sono in seguito diventati appunto insegnanti oppure d.j. di tango. In quegli anni anche un’altra scuola di ballo bresciana, diretta da Nora Rivetti, inizia a proporre lo studio del tango con il Maestro Osvaldo Roldan. Intuita la fertilità del campo, arrivano in seguito anche da altre province insegnanti, chi di lunga chi di più recente esperienza, chi professionista e chi ‘amatore’, che contribuiranno alla crescita del popolo tanguero locale. Pure maestri di ballo liscio e standard si “convertono” al “vero” tango, addirittura lo codificano, lo vincolano a diplomi e lo propongono per gare e campionati (attività fino allora estranee al tango argentino, contraddistinto dall’improvvisazione e dall’estro). Era già successo tanti decenni fa, ma il tango ha continuato a vivere e a crescere nonostante le deformazioni attuate da inglesi e hollywoodiani.
Fin da subito i futuri ‘chicos’(‘i ragazzi’), desiderosi di creare occasioni per praticare il tango, si fanno promotori della prima milonga settimanale bresciana: nel maggio del 1998 avviano ‘Noche de Tango’ al Tivoli, tutte le domeniche. Nei mesi seguenti, la presenza dei primi (pochi) tangueros bresciani e degli amici di Tango Tambien di Bergamo (allievi di Chico Terto), permettono la continuità della milonga al Tivoli. L'esperienza si concluderà all’inizio del 2002, dopo ben 185 serate.
Un anno dopo iniziano a collaborare alla conduzione della milonga del venerdì alla Cascina del Parco Gallo che verrà poi da loro gestita fino al 2001. Un volantino promozionale così diceva: “Cari amici della Milonga, la disponibilità di questo spazio, accogliente nella sua semplicità, ostello dei viandanti del tango, è conferma della fiducia nel nostro impegno, nella nostra tenacia e nella nostra passione disinteressata. Sappiamo che il popolo del tango, come le specie animali rare e complesse, si accresce lentamente; vede sì qualche impennata di affollamento improvviso, ma solo col tempo può sperare in uno sviluppo irreversibile. Chi di voi non balla ancora il tango argentino, ma ne è affascinato, non si lasci scoraggiare dalla sua difficoltà. Sono ormai diverse anche nella nostra città (e vicinanze) le occasioni per apprenderlo e per praticarlo”. In quel periodo la milonga, oltre ad un incontro di ballo, era anche una situazione di fermento culturale: si imparava a conoscere il ricco repertorio musicale e a comprendere la profondità dei testi proposti dal Tango (molti conservano ancora i segnalibri, con testi e traduzione di tanghi, che settimanalmente la Flaca preparava e distribuiva ai frequentatori).
Fu lì che Ruben Sosa, regista, illustratore (anche per la stampa locale), grande artista argentino a Brescia dal 1976, disegnò il logo esclusivo per Los chicos del Tango.
Va ricordato che allora nei negozi di dischi si trovava solo Gardel e Piazzolla. La prima raccolta che presentava altri importanti musicisti che gli insegnanti ci avevano fatto conoscere, fu Tangomania, un doppio che probabilmente tutti gli italiani che iniziarono a ballare il tango in quegli anni posseggono. Nei negozi italiani la situazione purtroppo non è cambiata, ma tutti ora possono rifornirsi tramite il web! I più convinti hanno cominciato ad andare presto alla fonte diretta: Buenos Aires: i ‘pellegrinaggi’ a Buenos Aires sono iniziati proprio in quegli anni, si sono moltiplicati dopo la crisi argentina del 2002, per diventare quasi un rito annuale necessario ora che il tango è diventato di gran moda.
A fianco degli appuntamenti settimanali, ogni occasione era buona per organizzare serate extra, magari precedute da una cena in compagnia, in trattorie o feste popolari. Quell’estate Los chicos collaborano alla gestione di un festival a Cesenatico promosso dall’associazione Tango Mi Vida: stage ed esibizioni di importanti maestri, spettacoli con musica dal vivo e milonga ogni sera con Vassily, uno dei primi musicalizadores (i d.j. del tango) in Italia.
Nella primavera del 2001, l’ormai ben definito gruppo Los chicos del Tango inizia ad organizzare un’altra milonga settimanale al Mojito (in seguito sede del Matilda). L'esperienza si concluderà a fine 2003, dopo 123 serate.
Fu quello il periodo in cui ebbe il via a Brescia la serie ricchissima di eventi che ancora oggi fanno la gioia degli amanti del tango: feste, serate con musica dal vivo, apertura di altre scuole e milonghe.
L’avvento di internet aveva nel frattempo facilitato la promozione anche delle iniziative bresciane che vedevano la partecipazione di tanti appassionati di altre province e regioni. Nel 1999 era nato www.tango.it, primo sito italiano specializzato in materia, poi vennero la lista Tangoitalia, quella di TangoLombardia e delle altre regioni, la diffusione di massa della posta elettronica e delle newsletters e poi di forum, chat, blog. Infine, con l’esplosione dei vari myspace, youtube, facebook possiamo ora accedere a milioni di informazioni. All’inizio lo scambio di notizie avveniva fra quei pochi che disponevano della e-mail. Gli stranieri (sempre più avanti di noi!) già usavano questo mezzo per chiedere indicazioni (e bisognava rispolverare l’inglese per rispondere!). Così, già nelle prime milonghe, ci ritrovavamo tedeschi e svizzeri che, sul lago per le vacanze, vi facevano un giro per ballare. Ora chiunque può con facilità perfino avere un proprio sito.
E così anche la cultura tanguera cresce. Il risvolto della medaglia è che è più difficile orientarsi, individuare le proposte di qualità. Utile senza dubbio è stato l’avvento delle mappe virtuali. Fino allora, quando ci si spostava fuori provincia, a volta si passavano le ore a cercare la destinazione!
Inoltre, a fine anni Novanta, erano usciti nelle sale due famosi film sul tango che contribuirono a creare interesse verso questa cultura, musica e ballo: ‘Lezioni di Tango’ della Potter e ‘Tango’ di Saura.
Un’altra bella esperienza che è ancora nel cuore dei ballerini bresciani fu la milonga all’aperto, per tre estati, alla Cascina Amici del Mella, inaugurata nel 2001 con il 1° Solstizio di Tango, in cui per la prima volta si poté ballare con musica dal vivo.
La milonga che però ancora ora tanti rimpiangono fu inaugurata nell’ottobre dello stesso anno in una suggestiva sala della discoteca Paradiso di San Polo, tempio del ballo sociale bresciano: era la prima milonga (in tutto il nord Italia) che si teneva di sabato! Nessun locale fino allora aveva osato mettere a disposizione il sabato per il Tango, che non richiamava certo le folle degli ormai affermati caraibici o del moderno. Al Paradiso Café affluivano avventori da Bolzano, Milano, Reggio Emilia, Venezia, da ogni dove. La memorabile esperienza durò due anni e permise a molti che già praticavano altri balli di coppia di conoscere il Tango argentino. Lì si tenevano anche lezioni promozionali e incontri di ‘Practica’.
A Brescia quindi si poteva ballare tango di venerdì al Mojito (poi passato al giovedì), di sabato al Paradiso Café e di domenica al Tivoli. Non è un caso che Los chicos tenessero le serate di milonga sempre in locali pubblici, aperti a tutti. In altre città i primi tangueros, pur di trovarsi a ballare, affittavano una sala o una palestra, o venivano ospitati da qualche associazione: i presenti erano quindi sempre già ‘iniziati all’arte’, spesso una élite ‘esclusiva’. Qui si lavorò per una diffusione più popolare, che la scelta di locali pubblici in effetti favorì.
Al Paradiso Café vennero organizzate serate con musica dal vivo, e si cominciò ad alternare i disc jockey ‘resident’ (formati all’interno del gruppo, con l’aiuto degli insegnanti) con i musicalizadores professionisti di livello nazionale e internazionale, come il mitico Felix Picherna.
Ogni festa o festività era buona per aggiungere una milonga in più: il Natale, l’ultimo dell’anno, il Carnevale. Il 2° Solstizio di Tango, nel 2002, alla Cascina del Mella vide la presenza di 350 persone, cifra fino allora impensabile per una serata di Tango!
E intanto si procedeva nello studio: altri insegnanti invitavano occasionalmente grandi nomi, come Gustavo Naveira e Giselle Anne o Alejandro Sanguinetti, mentre Chico Terto continuava a lasciare Parigi ogni due mesi per venire a Brescia a tenere stage per tutti i livelli e, a quel punto, incaricò Los chicos più ‘anziani’ (nel ballo) di iniziare a condurre gli allievi principianti anche settimanalmente, per dare continuità al suo metodo pedagogico.
Tra marzo e giugno 2003 ci furono diverse repliche dello spettacolo “La strada” di Chico Terto con Sandra Messina e il Trio Nuevo Tango: nella sala grande del Paradiso a San Polo, a Castenedolo, a Coccaglio, a Pomponesco (Mn).
Nel 2003 per il 3° Solstizio di Tango, Chico Terto, invitato dall’Assessorato al Turismo di Desenzano, portò da Parigi lo spettacolo 'Cabaret Tango' (con Sandra Messina e il Cuarteto Tangazo) in piazza Malvezzi e Los chicos ebbero l’onore di partecipare alle coreografie, davanti a un pubblico di 1.000 persone.
Quell’estate ai chicos venne richiesto di intervenire a diverse altre feste, all’aperto o in locali, a Lumezzane, a Desenzano, a Dusano, alla Festa argentina di Cavallomania a Grumello Cremonese. All'interno del 'Settembre Inzinese' fu loro affidata l’organizzazione di una serata al Parco Rovedolo con spettacolo di artisti da Buenos Aires, serata di ballo e musica dal vivo con tanto di cantante argentina. Negli anni successivi seguirono altri inviti, in provincia e fuori.
Intanto le milonghe settimanali proseguivano, via via sempre più frequentate, ravvivate ogni tanto dalla proiezione di video, da una lezione di samba del Maestro Chico Terto (che ha sempre continuato a tenere stage a Brescia ogni due mesi) o dall’esibizione regalata da qualche artista ospite. Memorabile la visita a sorpresa che fece al Mojito, il mitico ballerino Carlos Gavito con la compagna Maria Plazaola. Graditissime risultarono le prime “Feste delle “Matricole”, dedicate ai principianti, che tuttora vengono annualmente riproposte dai chicos.
A inizio 2004 Los chicos propongono per qualche mese la milonga all'Arcano di Flero, che va citato per il magico Carnevale lì organizzato, tra fate, folletti, orchi, elfi. A proposito di quel Carnevale 2004, i tangueros bresciani sono fieri di essere stati 'ingaggiati' per una esibizione di tango in Piazza Duomo a Milano, all'interno del Carnevale ambrosiano che propone una rassegna di diversi balli. Ogni coppia (siamo 9 coppie in tutto, di cui 5 dei chicos) ha un proprio palco, un cubo di circa 3 metri di lato, ciascuno illuminato da una luce, con la piazza Duomo completamente al buio. Ci si può immaginare l’emozione! Ballare davanti a migliaia di persone in un’occasione così importante!
Nella primavera del 2004 Los chicos (che, fino a quel momento, avevano già organizzato, tra milonghe settimanali e occasioni extra, più di 470 serate di ballo) inaugurano il nuovissimo Jazzonlive di Campo Grande (tempio locale del jazz e del blues) proprio con il tango e, per di più, con musica dal vivo di artisti argentini in tournee. La nuova milonga, inizialmente di mercoledì, poi per un anno di mercoledì e di sabato, poi tutti i sabati, piace subito a tutto il popolo tanguero, sia perché l’ambiente “tiene onda!”, come dicono i nostri amici argentini, sia perché i titolari investono nella grande impresa di portare a Brescia, una volta al mese, formazioni di ottimi musicisti e cantanti (per lo più dall’Argentina) che propongono dal vivo la loro “musica para bailar”, per la soddisfazione di tutti quei ballerini che sanno dare il giusto valore alla musica e alla poesia del tango.
Da allora ad oggi Los chicos del Tango hanno organizzato al Jazzonlive 65 serate con musica dal vivo. Su loro invito sono passate di lì, oltre a tanti trii, quartetti, quintetti (tra cui diverse volte Los Tauras, Tango Tinto, Yuyo Verde), anche le più ammirate formazioni del panorama mondiale, come Color Tango, il Sexteto Milonguero, le orchestre tipiche Imperial, Ciudad Baigon, Silencio, Alfredo Marcucci, Misteriosa Buenos Aires (erede della Fervor de Buenos Aires).
Al Jazzonlive i bresciani, nel gennaio del 2005, hanno anche avuto il piacere di conoscere di persona Meri Lao, invitata da Los chicos a presentare il suo "Todo Tango, cronaca di una lunga convivenza".
Molto interessante è stata anche l’esperienza ‘Conversazione con il musicalizador”, tutti i sabati del luglio 2004: prima dell’inizio della serata, si potevano fare domande e ascoltare vissuti e aneddoti direttamente dai d.j. invitati, scelti naturalmente tra i più affermati.
Da allora ad oggi si susseguono, senza pausa, serate di milonga, feste della Matricola e di Carnevale, festine con gli allievi dei corsi.
Nel dicembre del 2004 Los chicos vivono un’esperienza che porrà le basi di uno dei percorsi più appassionanti da loro vissuti: con il Maestro Chico Terto gestiscono il primo stage di Tango per gli amici non vedenti dell’Unione Italiana Ciechi di Brescia e da lì inizierà una collaborazione culturale che si concretizzerà, dopo il secondo stage nell’estate 2005, in un anno di lezioni settimanali tenuto dai chicos per i ciechi e gli ipovedenti presso la loro sede di via Divisione Tridentina, avventura che ispira l’UIC a dedicare al Tango il loro convito 2006, a Ghedi, coinvolgendo i loro soci, novelli tangueros, in dimostrazioni di ballo, insieme ai chicos, per tutti gli amici e i parenti presenti.
Nel gennaio del 2005 La Flaca y El Barbaro dei chicos ballano al Piccolo Teatro di Manerbio nello spettacolo ‘Da Gardel a Piazzolla’ promosso dall'Assessorato alla Cultura della Città di Manerbio, accompagnato dalla musica del quartetto locale Artemisia Tango. Nell’estate di quell’anno organizzano anche una serie di ‘Milongas locas’ all’aperto per ballare al fresco, a Flero, San Polo, Capriano e alla Cascina Maggia.
A ogni settembre la stagione al chiuso riprende al Jazzonlive, ravvivata dalla presenza di musicalizadores di grande fama e arricchita mensilmente dalla presenza di musica dal vivo di grande qualità. Nel giugno del 2006 gli organizzatori della prima edizione di Lediecigiornate di Brescia dedicano una giornata al tango e chiedono ai chicos di programmarla. Per l’incontro mattutino con l’artista in piazza Paolo VI e per la conferenza pomeridiana in Santa Giulia, los chicos coinvolgono Meri Lao; sempre nella piazza del duomo, nel tardo pomeriggio, in sei coppie, tengono una dimostrazione di ballo e, la sera, conducono una serata di ballo collettivo. Nei giorni successivi, la sesta edizione del Solstizio di Tango viene ospitata in una delle piste estive della discoteca Paradiso. Nel 2008, in occasione dell’ottavo Solstizio di Tango, Los chicos invitano il quartetto Río de la Plata (con il grande chitarrista Ciro Perez) per un programma di 3 concerti, 3 giorni in sala di registrazione e la festa di giugno. La sintesi di questa affascinante avventura musicale è raccolta nel cd Los chicos del tango, registrato in studio e dal vivo, presentato nel marzo successivo.
Nel 2009 Brescia ha avuto il privilegio di poter ascoltare dal vivo, invitato dal Jazzonlive, il mitico Juan Carlos Caceres (in trio), uno dei pochi musicisti ad aver indagato sulle origini nere del tango, autore di intriganti brani che amiamo ascoltare e anche ballare nelle milonghe.
Negli ultimi dieci anni anche a Brescia tanti appassionati di tango si sono dedicati all’insegnamento e parecchi hanno proposto milonghe a Brescia o in provincia: avventure durate anni, qualche mese o un solo giorno. La situazione continua a essere dinamica: ancor oggi stanno nascendo nuove iniziative. Le milonghe che hanno una programmazione continuativa da almeno cinque anni sono, oltre al Jazzonlive, l’Alma Porteña e la Milonga Regina. Ben frequentate anche quelle aperte negli ultimi tre anni: Zelinda a Brescia e Le Bijou a Cazzago. L’elenco di altre proposte si può trovare nel sito della federazione delle associazioni italiane di tango www.faitango.it.
I primi entusiasti pionieri bresciani hanno quindi dato vita a un movimento articolato che richiama sempre più adesioni, nonostante la difficoltà che l’apprendimento del tango presenta rispetto ad altri balli sociali.
Aggiornamento del 22 settembre 2012:
Los chicos del Tango segnalano l’apertura a Brescia del GILDA, un nuovo bellissimo spazio dedicato al ballo.
Tutti i mercoledì e i sabati La Clandestina vi organizza serate di Tango. E' anche la sede dei nostri CORSI.
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