Da “Barnum” di Alessandro Baricco
Ma quel che davvero mi fa impazzire, è il tango. Perché il tango, poche storie, è il sesso. Fin dalle prime note, è già sesso. E allora è meraviglioso, perchè dalle ceneri di chissà quali stantii matrimoni, torna su la memoria di qualcosa di rovente, e inizi a vederli, quei ballerini che a tutto ti farebbero pensare tranne che al sesso, inizi a vederli trasformarsi, spariscono pance, rughe, nasi aquilini, occhi da carpe, vestiti impossibili, occhiali spessi così e d’improvviso diventano bellissimi, tutti, mentre gonne e pantaloni sfregano ad arte passi impeccabili, e le facce si pietrificano in un’espressione di definitiva solennità, gli occhi di lui stampati sul volto di lei (bellissima, per quei tre minuti) e gli occhi di lei stampati cento chilometri al di là del volto di lui, esattamente là dove guardano le donne bellissime quando un uomo, che le vuole, le guarda. Con infiniti sforzi, uno potrebbe magari imparare i passi: ma non quegli sguardi. Quella è classe, e viene da lontano.
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