giu 22 2002

Ovidio L’arte di amare Passi scelti

Category: mara @ 12:03

Ovidio L’arte di amare Passi scelti

I libro

60-65

Finché ti sarà lecito e dovunque potrai libero andare a briglie sciolte, scegli la donna cui tu possa dire: “A me piaci tu sola”. Ella ai tuoi piedi non ti verrà a cadere come dal cielo : dovrai cercarla tu, con i tuoi occhi.

388-414 (in latino 263-280)

(Dove come)

Fin qui <sul carro dei miei versi alterni> t’ha insegnato < Talia donde tu scelga la donna che amerai > chi devi amare e dove gettare le tue reti.

Ora mi accingo a dirti in quale modo tu prenderai colei che più ti piacque : opera questa d’arte più sottile.

Uomini, chiunque siate, ovunque siate, ascoltatemi attenti: tutti insieme porgete orecchio a ciò che io vi prometto ! per prima cosa dunque sii ben certo che non c’è donna al mondo che non possa divenire la tua : e tu l’avrai purchè tu sappia tendere i lacci.

Zittiranno gli uccelli a primavera, le cicale in estate; volgeranno alle lepri la schiena i can menalici, prima che donna sappia rifiutarsi a chi la sa coprire di carezze: cede e più cede quando par non voglia.

Come l’uomo così gode la donna il piacere furtivo: l’uomo finge ma malamente; meglio sa la donna nascondere l’ardore. Se per primi non chiedessimo più pietà di baci. La donna vinta chiederebbe lei.

506-516 (in latino 343-436 non chiaro)

avanti dunque ardito e senza dubbi puoi sperare per te tutte le donne.

Una potrai trovarne a mala pena tra molte che si neghi. Solamente che si diano o no amano sempre d’essere pregate. E se fallisci è nulla. E poi fallirai fa troppa voglia ogni piacere e ciò ch’è d’altri afferra il cuore più di ciò che è proprio; nel campo altrui le messe è assai più bella poppe più gonfie ha il gregge del vicino …

534-537

quando il cuore è colmo d’ogni gioia e non lo stringe dolore alcuno, s’apre per sé solo : Venere in lui si insinua dolcemente.

650

Se volessi l’arti maligne delle male femmine narrarti ad una ad una non potrei con 10 bocche e 10 lingue insieme

663-

… promettendo diventa cialtrone un milionario

… anche se falsa una speranza è nume che fa sempre comodo.

693-

( la lettera)

.. dall’eloquenza sarà vinta e cederà la donna

747

lo spettacolo te l’offra lei con le sue belle spalle. Quivi potrai guardarla ed ammirarla quanto vorrai; e parlarle con gli occhi ! Sia ogni cenno una parola !

891

canta sa hai voce; se ti senti, danza con tutto ciò che può piacere, piaci

912

non cercar da me norme e precetti : basta tu voglia, e tu sarai facondo da te stesso.

Devi agire da amante la tua voce mostri che il cuor ti piange, fai di tutto perché ti creda: costa così poco.

Non c’è chi sia certo d’essere tale da risvegliare amore ; o brutta o bella ogni donna s’immagina piacente; spesso chi finse amore cadde in amore : pensava fosse un gioco essere amante, poi lo divenne. E dunque date ascolto a chi vi invoca o donne anche per gioco! Sovente un falso amore si fa poi vero.

1000-1005

chi mancava omai ad esaudire dopo quelli i voti ? ahimè fu ingenuità non fu pudore ! tu la chiami violenza ? ma se è questo quello che vuol la donna ! ciò che piace a loro è dar per forza ciò che voglion dare

II libro

159-170

via dunque i malefici. Sii amabile, se vuoi essere amato, ma a ciò soli non ti bastano il volto e la bellezza (…)

se il bene vuoi conservare della donna tua, né ritrovarti un dì da lei lasciato, doti d’ingegno aggiungi alla bellezza; essa è fragile dono : passa il tempo ; col tempo ella trapassa deperisce del suo stesso durare si consuma.

175

bianchi saran fra poco i tuoi capelli; sul viso, o bello, verranno le rughe a scavarti le faccia. E tu rafforza lo spirito così, che non invecchia ; ogni tua grazia fai così più salda: lo spirito così, che non invecchia; ogni tua grazia fai più salda; lo spirito soltanto reggerà fino all’ultimo rogo. Sia tua cura con l’arti belle coltivar la mente e apprendere le due lingue.

216

così chiunque tu sia non ti fidare della bellezza ch’ella spesso è inganno. Brilla d’una virtù più duratura. Dolce indulgenza è ciò che prende i cuori, l’asprezza muove l’odio, eccita spesso parole crude.

227

via da noi tristi litigi di parole amare ! tenero amore si nutre di dolcezza. E per questi litigi che abbandona il marito la sposa, ella lo sposo, e vicendevolmente ogni cagione trovan buona al litigio. E’ privilegio riservato alle mogli il litigare è una dote mogliesca. Ascolti solo la tua amica da te parole grate. Non v’ha costretto a uno stesso letto nessuna legge : vostra legge è amore..

244

ha già ben altro che la sua bellezza chi può dir sempre “Prendi “ quando vuole

249

senza nulla io fui sempre amante

264

le battaglie si fan coi Parti ma si sempre pace con la diletta amica e gioco e quanto può dar cagione a rinnovar l’amore.

Se non ti parrà dolce e a te che l’ami sembrerà non voler stare più accanto, sopporta e dura Poi si farà mite.

343

amor sdegna i pigri

362

getti l’orgoglio chi vuol lungo amore !

se ti si negherà facile via e se tra voi sarà porta serrata, calati a picco giù dal tetto aperto; t’offra la strada un’alta erta finestra. Sarà felice d’essere cagione per te di rischio ; e questo alla tua donna pegno sarà del tuo sicuro amore. Tu potevi, Leandro, dall’amante restar lontano e tuttavia a nuoto solcavi l’onde per mostrarle il cuore

406

(cambalache)

posso invitarti a comporre per lei teneri versi ? ahimè non ha gran pregio la poesia!

si loda il carme ma si preferisce maggior sostanza. Purché molto ricco piace alla donna un barbaro ! Davvero è proprio questo il secolo dell’oro. Nasce dall’oro ogni più grande onore Che immenso amore ti concilia l’oro !

437-466 (latino 295-314)

ma se vuoi che a lungo ella sia tua, fa che ti creda attonito estasiato dinanzi alle sue grazie; s’ella indossa porpora Tiria loda la sua porpora, se ha una veste di Coo dille che il Coo la fa più bella. E’ ricoperta d’oro ? giura che ella è più preziosa dell’oro. Se indossa la pelliccia, dille franco che nulla più le dona. Se d’avanti ella ti appare poi d’un tratto rivestita soltanto della tunica. “Oh” esclama, “ma tu scateni incendi!” e poi sommesso: “ Per carità, che tu non prenda freddo!”.

se porterà la riga tra i capelli, loda la riga, se col ferro caldo si li sarà ondulati alza il tuo grido : “oh quest’onda che bella” e quando danza ammira le sue braccia, la sua voce loda, se canta, e quando avrà finito : “Oh, che peccato!” dille. E loda infine ogni suo abbraccio, ciò che è il tuo piacere, e tutto ciò t’offre la notte.

Foss’anche più violenta di Medusa diventerà più dolce e più benigna per l’amatore. Guardati soltanto che non appaia dalle tue parole simulazione alcuna e che il tuo volto non le tradisca. Giova l’arte, è vero, ma solo se nascosta quando appare reca vergogna e toglie poi per sempre ogni fiducia alle tue parole.

477-490

… vegga il tuo amore. Semina è il momento ciò che poi mieterai con piena falce!

Non dimostrare mai fastidio alcuno né intolleranza alle noiose cure: assistila amoroso di tua mano, fai tutto quanto ti permetterà .

Che ella ti veda piangente sovente che non ti spiaccia offrirle la tua bocca e con le labbra ardenti ed assetate beva il tuo pianto. Fai promesse ai numi perché guarisca e tutte apertamente; e per narrarli a lei, fai sogni lieti ogni volta che puoi.

505

quando l’amore ancora naviga incerto raccolga in sè con l’uso le sue forze : se lo saprai nutrire a poco a poco si farà ardente.

515-520

fa che si avvezzi a te: niente è più forte della consuetudine ; onde nasca, nessun fastidio deve mai gravarti. Ti vegga sempre, sempre la tua voce parli al tuo orecchio; fai che notte e giorno ella davanti agli occhi abbia il tuo volto. Ma quando sarai certo che ti vuole e offrirà se tu le sei lontano, dalle un po’ di requie

531

ma breve lontananza è più sicura ; col tempo l’ansia si fa men gravosa, il volto dell’assente si sbiadisce un nuovo amor subentra quello antico

558

(tradimento)

ma il fulvo porco non è si feroce nell’impeto dell’ira quando intorno fa rotolare con fulminee zanne i can furiosi; né la leonessa quando ai cuccioli porge le mammelle, né la piccola vipera schiacciata da piede ignaro, quant’arde la donna ch’abbia colto sul letto dello sposo l’adultera rivale furibondo: si fa lo sdegno del suo cuore tradito.

576

eviti l’uomo cauto questa colpa; non già che io voglia con la mia censura dannarti accanto a una sola donna, me ne preservi il cielo! E’ di già, tanto se a ciò s’attiene donna maritata. Divagati, se vuoi, ma che la colpa sia ben velata da maniere accorte.

599

.. ella peccò dopo il peccato del marito infido.

622 (ricette per l’erezione )

Se vuoi negar l’inganno dimostralo coi fatti nell’amplesso …

632-636

prendi invece candido bulbo quello che ci manda la città greca d’Alcatoo e l’erba che stimolante cresce nel tuo orto qualche uovo e poi miele d’Imetto ed i pinoli che tra gli aghi aguzzi ci dona il pino

643

ora dirai che sono incoerente; ma non è lo steso vento che porta i marinai la curva nave.

652

Vi sono donne per cui l’indulgenza non serve a nulla: se non han rivale, l’amore in loro langue. Le più volte s’inebria il cuore della buona sorte e non conosce più giusta misura.

662

così impigrisce in un sicuro amore il cuore e si fa lento : va eccitato con stimolo frequente. La tua donna fa che sempre per te senta paura. Riaccendile il cuore intiepidito che dubiti di te ne impallidisca.

681-695

mi chiedi per quanto tempo farla spasimare.Ti rispondo per poco, onde l’indugio non renda l’ira troppo vigorosa. Cingila presto candida e dolente, tra le tue braccia, accogli la piangente sopra il tuo seno, bacia le sue lacrime, coprila, mentre piange di carezze: sarà subito pace. E’ il solo mezzo per sciogliere l’ira come brina a sole. Quand’ella infuria su di te, quand’ella ti sembrerà nemica dichiarata, stringi allora la pace sul suo letto. Ti sarà mite; quivi ormai senz’armi abiti la Concordia.

Qui è il perdono è dove nasce. Guarda le colombe. Poc’anzi s’azzuffavano Ora insieme

ricongiungono i becchi e nel tubare pongono le parole e le carezze.

700-764 (in latino 455-496 ? creazione )

771

poche le gioie ma le noie tante sono in amore. In suo cuore ciascuno sia pronto a sopportare molte prove.

792

ti vuole ? va da lei. Vattene via, se non ti vuole.

808

(la convenienza)

abbi pazienza tollera il rivale

814

la vedi che fa cenni: e tu sopporta; scrive: e tu non toccare le sue lettere Venga da dove vuole; vada pure dove vorrà.

826

una volta ricordo suo marito, le diede un bacio, ed io mi lamentai. Il nostro amore è pieno di barbarie

..

ed è cosa assai savia permettere ad altrui la propria donna.

836

o giovani amanti, non cercate si sorprendere mai le vostre donne; pecchino pure e credano peccando d’avermi bellamente raggirati. A chi tu cogli in fallo accresci amore:

lettura 903-1035 (in latino 600-692)

905

non è già virtù conservare un segreto: colpa grave svelare invece quanto non va detto.

925

(dove)

ai nostri amori occorre stanza e porta rinchiusa, e noi copriamo la nostra nudità sotto una veste. E se non proprio tenebre, cerchiamo un poco di penombra o quel chiarore che dalla luce diurna è meno vivo

945

v’è chi inventa cose che vere negherebbe; non c’è al mondo chi non vanti avventure quando un corpo non può toccare, tocca un nome, il gioco non costa nulla; a volte ancora intatta ha già cattiva fama una fanciulla.

960

(difetti)

Ma soprattutto non vi venga in mente di biasimare nella vostra donna i suoi difetti. Giovò molto e spesso finger di non vederli.

970

a ciò che spiace avvezzati, pian piano non ci farai più caso. L’abitudine attenua tante cose ; è nell’inizio ch’è sensibile a tutto il nuovo amore.

975-1005

a poco A poco il tempo fa sparire dal corpo ogni difetto. Ciò che fu tale non lo è più. Così narici disavvezze non sopportano il putire del cuoio: poi pian piano, non l’avvertono più, assuefatte. E’ bene poi la mende addolcire con paroline adatte. Dirai bruna anche colei che avrà la pelle nera più di pece d’Illiria; quella losca dirai che rassomiglia a Citerea, la scialba paragonarla a Minerva.

Chiama snella colei che non si regge da tanto è magra, svelta la piccina; bene in carne la grassa: ogni difetto col pregio copri che più l’assomiglia. Non chiedere mai gli anni né indagare quando si nata - è una faccenda questa che è riservata al censore- specialmente se va sfiorendo, se il suo tempo migliore è già passato, se già tra i suoi capelli cerca i bianchi. Ma giovanotti, questa età è ancora buona e dopo ancora; è campo che da frutti, campo da seminare. Finchè gli anni, finchè le forze ve lo assentiranno, reggete alla fatica; già vecchiezza curva, con passo tacito, s’avanza.

1010

(donna matura )

aggiungi che maggior è l’esperienza in donna già matura e l’esperienza in donna già matura e l’esperienza è ciò che fa l’artista

1024

(il dare perché vuole)

odio l’abbraccio che non dà languore all’uno e all’altro insieme. Ecco perché mi tocca meno amore di fanciullo Odio colei che cede perché deve, e senza voluttà, pensa frattanto alle sue lane.

Non voglio che nessuna verso me senta doveri. Il gemito d’amore deve nascere da sé dalla sua bocca: voglio che ella mi dica d’andare presto o di fare piano: oh che io la veda smarrito gli occhi e tutta delirante ch’io l’oda dire nel languore estremo : “o basta, non toccarmi più “

1072

(fare l’amore piano)

non conviene, credimi, accelerare il gaudio estremo ma lentamente devi riguardarlo con raffinato indugio.

III libro

35-45

ma l’arte mia non cerca anime elette, vele modeste vuole la mia nave. Null’altro insegno che l’amore lascivo, la donna guiderò solo nell’arte di farsi amare.

Mai seppe la donna guardarsi dalle fiamme e dalle crude frecce d’amore. Nuoce meno all’uomo l’arma del dio. All’uomo più sovente accade di tradire; raramente, a ben guardare, tenera fanciulla si macchia con la colpa d’una frode.

61

la causa vi dirò che vi perdette: vi mancò l’arte, non sapeste amare; solamente con l’arte amor

s’eterna.

90

(consigli alle donne)

e già fin d’ora tenete a mente che verrà vecchiezza: così non passerà alcun senza alcun frutto il vostro tempo. Se potete ancora, se ancora il vostro tempo è primavera, godetevi la vita: a somiglianza fuggono gli anni d’un fuggitivo rivo.

126-135

(donne …)

voi, che siete mortali, i grandi esempi seguite delle dee ! le vostre grazie non rifiutate a chi bramoso v’ama. Se vi ingannano, dite, che perdete ? tutto vi resta non perdete nulla, fossero mille a cogliervi in amplesso. Il ferro si consuma; a lungo andare si logora la pietra: quella parte resiste bene in voi non teme danno.

145

né la mia voce vuole prostituirvi; vuole soltanto togliervi il terrore d’un danno vano, che le vostre grazie non devono in alcun modo temere

150

(la bellezza)

comincio con la cura del tuo corpo. Buon vino vien da vigne coltivate; cresce in un campo ben arato il grano. Dono di dio è la beltà ma quante possono averne l’orgoglio ? la più parte non può tra voi vantare questo dono. Sarà la cura a farvi bello il viso: negletto, presto vi disfiorirà, fosse simile a quella di Citera.

200

(eleganza)

ciò che avvince è semplice eleganza

tenga in ordine la donna i capelli, sono le mani a dar la bellezza, sono le mani a toglierla …

(capelli)

viso rotondo esige che i capelli raccolga un nodo in alto , onde scoperte rimangano le orecchie.

Un altro viso vorrà le chiome sciolte …

231

a molte può comunque convenire anche chioma negletta, la diresti già scomposta da ieri, ed è artificio

240

quando è buona con voi madre Natura che se vi offende vi dà tanti mezzi per riparar le offese. Inutilmente noi uomini tentiamo di celarci. L’età spietata ci strappa i capelli : cedono tutti come foglie al vento.

351

non mostrarmi l’opera ancora rozza ed imperfetta. L’uomo deve ignorare molte cose.

le più l’offenderebbero nel gusto.

392

alla mia scuola vengono le belle e con loro le brutte, immensa folla, e più le brutte sono delle belle.

Le belle non mi chiedono consigli, non vogliono precetti la bellezza può già tutto per sé non chiede l’arte

405-470 lettura in latino (260-310)

(consigli)

e del tuo corpo cela i difetti

476

(Il canto)

e dolce il canto imparino a cantare le mie fanciulle A tante fu mezzana più che beltà la voce. Le canzoni ripetano che udirono cantare nel marmoreo teatro

526

(la danza)

né dubito nessuno c’io non voglia esperta la fanciulla della danza, sì che, deposti i calici, le braccia sappia, invitata, muovere con grazia.

Chi scuote agile i fianchi sulla scena mi manda in delirio, tanto è godimento che nasce dalle sue sciolte movenze.

631-635

così si mostri in pubblico la donna. Che la vedano bella e in mezzo a tanti. Forse non mancherà chi s’innamori!

Dovunque ella si trovi, sia piacente. Riponga tutta l’anima a mostrarsi quant’ella può, più bella. ovunque il caso può servire per lei, perpetuamente tenga gettato l’amo. Ove non pensi, dove più ferve il gorgo, sarà il pesce.

646-650

spesso un marito trovi ai funerali di tuo marito andarvi coi capelli sciolti ed effondere molto pianto è bene.

Evitate però l’uomo agghindato, professionista d’eleganze e i giovani che si curano troppo i capelli

660

c’è chi si insinua con falso amore e cerca di raggiungere così vergognosi guadagni.

700-875 (seguono consigli sul metodo - in latino 470-588 ?)

751

essenziale è a bellezza soffocare nella passione gli impeti rabbiosi

760

guardatevi voi pure sempre allo specchio quando vi scuote l’ira: a malapena la vostra faccia riconoscerete.

766

credete a me che sono esperto: l’uomo detesta l’alterigia disdegnosa: spesso anche tacendo, un volto semina odio intorno. Guarda chi ti guarda; abbia, chi ti sorride, il tuo sorriso; se ti fa cenno rendigli il tuo cenno.

776

gente allegra solo donna contenta c‘innamora !

843

potere e amore non vanno mai divisi

865-875

e avanti fino in fondo: ormai le porte sono aperte ai nemici: E’ tradimento ma ciò che vi promisi manterrò. Amore troppo facile, a fatica si gode a lungo. Ai più giocondi giochi mescolerai così qualche rifiuto. Giaccia ogni tanto sotto la tua porta: “porta crudele” gridi nella notte. Implori a lungo , a lungo ti minacci A noi non piace il dolce: un succo amaro ci stimola appetito. Cala a picco la barca a un vento troppo favorevole. Per questo amore di moglie è cosa assurda, perché il marito l’ha quando la vuole. Poni una porta tra di loro, dica crudele portinaio “oggi non puoi” Respinto in lui ritornerà l’amore.

880

(amanti)

finchè non è caduto il nuovo amante nelle tue reti, speri per sé solo d’averti tutta. Solamente dopo s’accorga dei rivali e infine sappia di doverti dividere con loro

894

per me, ve lo confesso, amo soltanto quando sono tradito.

903

il piacere colto senza timori è meno accetto.

905

fallo entrare dalla finestra se hai la porta sgombra

1122-1134

ebbene, giungi tardi, fai che la tua bellezza passi sola al lume delle lampade. In ritardo giungerai più gradita: è gran ruffiana l’arte di farsi attendere. Sei brutta ? Han già bevuto: sembrerai più bella.

il buio darà un velo ai tuoi difetti. Prendi in punta di dita le vivande; non ungerti la faccia con le mani e non aver prima cenato, a casa. Smetti però quando ti senti sazia, mangia meno di quanto non potresti.

1135-1150

e quanto al bere, credo che alla donna s’addica molto e più che non all’uomo. Ti trovi bene, Bacco , con Amore !

Ma pure in questo non passare il segno: bevi soltanto fin che lo sopporti. Reggano la tua mente e le tue gambe: che tu non veda due al posto d’uno.!

E’ orribile veder donna giacere sozza di vino: non meriterebbe che d’esser preda al primo sconosciuto. E non crollare mai addormentata sopra la mensa: non è mai sicuro. Ti possono accadere, mentre dormi, capita spesso, guai vergognosi

1154-1200 (in latino 769-804)

(posizioni)

cerca di conoscerti bene, usa posture secondo le tue forme

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